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Memmola: oli e vini da quattro generazioni
La cultura dell'olio e del vino, fortemente radicata nella tradizione della famiglia Memmola, che da quattro generazioni opera nella coltivazione di uliveti e vigneti, si estrinseca con l'amore di un tempo nel curare le piante e nell'utilizzare avanzate tecnologie sia nella raccolta che nella trasformazione delle olive.
LA STORIA
La tradizione dell'Azienda Memmola nel trasformare il succo d'oliva nei colori, nei profumi e nei sapori della Terra di Puglia trae origine alla fine del 1800 quando Francesco, bisnonno degli attuali titolari, diede inizio all'attività commerciale olearia e vinicola. Il figlio Giovanni, nel 1919, si dedicò con particolare cura alle tecniche di allevamento e produzione dell'olivo ed anche della vite. Nel 1952 subentrò Francesco che diede notevole impulso alla oleificazione e alla commercializzazione dei propri oli e, poi, nel 1967 iniziò a vinificare e commercializzare i propri vini. I figli, Giovanni, Carlo e Cosimo, nel 1992 hanno costruito il nuovo stabilimento e hanno dato inizio all'imbottigliamento degli oli di qualità per portare nelle case dei consumatori la storia, la tradizione, i sapori ed i colori di questa meravigliosa terra.
PROCESSO DI PRODUZIONE DELL'OLIO
I fratelli Memmola estraggono "l'oro verde" dalla piccola drupa verde-violacea con dedizione certosina, attraverso l'utilizzo di modernissimi macchinari, conservando tutte le caratteristiche organolettiche, la presenza delle sostanze antiossidanti "tocoferoli e polifenoli" e acidi monoinsaturi, che valorizzano la fragranza e la squisitezza dei prodotti tipici di quella identità alimentare e culturale conosciuta in tutto il mondo come "dieta mediterranea".
In autunno inizia la raccolta dei frutti appena le drupe virano al verde-violaceo (invaiatura) secondo il metodo della "brucatura" cioè direttamente dalle piante con cesti o teli stesi per terra per attutite la caduta ed in giornata vengono trasformate in olio extravergine nel moderno frantoio aziendale, situato sull'antica via Appia.
La lavorazione è eseguita a bassa temperatura e le varie fasi di essa, che non sono molto cambiate nei secoli, sono rappresentate dalla "frangitura" senza riscaldamento ed emulsioni, dalla "gramolatura", dall'"estrazione" con ridotta aggiunta d'acqua, dalla "centrifugazione", dalla "chiarificazione" per decantazione, dalla "conservazione" e dall'"imbottigliamento".
Il tutto avviene con il costante controllo dei parametri di processo e l'igienizzazione istantanea dell'impianto (secondo manuale Haccp).
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